Tappeti in finta pelliccia, sabbia rosa e specchi deformanti: uno sguardo dentro Spazio Meta, la start-up milanese che ricicla l’arte 

Nascosto nell’ex quartiere industriale di Bovisa, nella periferia nord di Milano, c’è un magazzino di 300 m2 pieno zeppo di materiali scartati da sfilate, mostre d’arte, installazioni temporanee e servizi fotografici. Ci sono tappeti di ogni spessore, compreso quello verde oliva in finta pelliccia che ha coperto gli interni della sfilata Prada durante la Milano Fashion Week a febbraio 2022, tessuti in una miriade di sfumature, vetro in mille forme diverse, e tutto è in vendita a prezzi abbordabili. Stiamo parlando di Spazio Meta, una start-up lanciata la primavera scorsa da tre amiche e imprenditrici, Martina Bragadin, Margherita Crespi e Benedetta Pomini, con l’idea di creare una risposta alternativa e vantaggiosa sotto il profilo dei costi alla produzione eccessiva e allo spreco di risorse derivanti dai settori dell’arte, della moda e del design. 

Le tre amiche hanno un background simile: Bragadin e Crespi hanno studiato scenografia insieme a Milano, mentre Pomini si occupava di supervisionare i processi di produzione presso gallerie d’arte e spazi espositivi. “Tutte e tre abbiamo visto in prima persona quanto possa essere insostenibile il settore creativo quando si tratta di eventi temporanei”, spiega Bragadin “dall’enorme quantità di risorse previste per la progettazione di un set pensato per durare qualche ora, al fatto che quasi tutti i materiali usati per le sfilate di moda o le mostre d’arte vengano gettati via al termine dell’evento, anche se sono ancora integri e perfettamente riciclabili”. L’apertura di Spazio Meta è stato un modo per “controbilanciare questa cultura dello spreco”, aggiunge.

Il loro piccolo team valuta e seleziona i materiali usati da diversi clienti e fornitori, tra cui brand di moda come Prada e fiere di design come il Salone del Mobile. 

L’offerta è decisamente ampia: oltre ai materiali convenzionali, alla data di redazione c’erano anche in vendita 600 kg di sabbia rosa, oggetti scenici a forma di enormi cavoli e specchi deformanti.

Curiosamente, lo showroom di Spazio Meta non è riservato solo agli addetti del settore, ma è anche aperto al pubblico. “Vogliamo offrire alla comunità uno spazio dedicato a chiunque abbia inclinazioni artistiche”, spiega Pomini . “L’idea centrale è di promuovere un approccio circolare più responsabile alla realizzazione dell’arte in tutte le sue forme e di facilitare l’utilizzo e la condivisione delle risorse”.

Marianna Cerini è una giornalista freelance che si occupa di viaggi, moda, arte e tendenze culturali. Ha scritto per Conde Nast Traveller, The Telegraph, Time Out Beijing, Forbes e Vogue Italia