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Issue #064 La forma del suono: come Christine Sun Kim reimmagina la lingua dei segni attraverso l’arte
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Sound artist Christine Sun Kim Christine Sun Kim ⓒ Max Creasy

La forma del suono: come Christine Sun Kim reimmagina la lingua dei segni attraverso l’arte

Per molto tempo il suono ha permeato l’arte, ma rifacendosi perlopiù a una definizione alquanto ristretta: quella dell’udibile. Nel 2008 l’artista multidisciplinare Christine Sun Kim ha notato che sebbene le gallerie di Berlino, dove vive, fossero carenti di arte visiva, c’era però un’abbondanza di suoni. Ha quindi deciso di cambiare questa retorica e ritagliare uno spazio più ampio per la comunità sorda. Nel suo celebre intervento TED Talk, The Enchanting Music Of Sign Language ha affermato: “Ho deciso di rivendicare la titolarità del suono e di inserirlo nella mia arte”.

Christine Sun Kim artworks

Kim, che comunica nella lingua dei segni americana (ASL), ha iniziato a esplorare le similitudini tra la notazione musicale e l’ASL. Le sue opere figurano ora in alcune importanti collezioni, tra cui quella del Whitney Museum Of American Art di New York e della Tate Modern di Londra, e continuano a sondare le implicazioni e le politiche sociali del suono attraverso i mezzi visivi.

Ho incontrato Kim all’inaugurazione della sua ultima mostra presso la Somerset House di Londra, Edges Of Sign Language, che segna un cambio di direzione nella sua carriera verso un approccio più minimalista, attraverso tele la cui forma, piuttosto che il contenuto, rappresenta le parole e le frasi in ASL che raffigurano. Score (2023) è una forma obliqua con un inizio e una fine ambigui, che “si riferisce a un pentagramma”. “Consiste nel lavorare con gli interpreti di ASL”, mi racconta Kim. “Io sono la ‘partitura’ (score in inglese) che dà le informazioni. Allo stesso tempo, anche l’interprete è la mia partitura e la sua voce influenza il modo in cui si esprime la mia”.

Queste nuove opere rappresentano per Kim una progressione naturale dai murales e dall’arte pubblica degli inizi. Nel 2021 ha installato delle “didascalie aperte” (sottotitoli presenti in automatico) per la città di Manchester, in Inghilterra. “Man mano che il mio vocabolario visuale aumentava, sentivo lo spazio intorno a me restringersi. Se realizzi qualcosa di veramente grande, forzerai la gente a vederlo. Stiamo imponendo le nostre vite su di voi”, spiega Kim. Una didascalia, che si è librata sulla città sotto forma di striscione attaccato a un aeroplano, diceva: THE SOUND OF NO FIGHT (IL SUONO DI NESSUNA LOTTA). In un’altra, situata sulla facciata del National Football Museum, c’era scritto: THE SOUND OF AGREEING NEVER TO CALL IT SOCCER (IL SUONO DI CONCORDARE DI NON CHIAMARLO MAI SOCCER). “L’umorismo è uno strumento per sopravvivere. Sono così incazzata. Sono furiosa. Ma come si fa a essere arrabbiati e a non allontanare le persone? Con l’umorismo!”, spiega. Dopo tutto, l’umorismo, come tutti i dati visivi usati da Kim nelle sue opere, non è vincolato né dalla cultura né dal linguaggio.

Oltre a mettere in primo piano una nuova comprensione di suono e linguaggio, Kim evidenzia l’esclusione e la discriminazione dei disabili insite nella società. “La sordità non ha mai avuto un posto nella storia. Con la mia arte, voglio forzare quel posto”, aggiunge. Kim ha in programma di cimentarsi di nuovo nelle arti performative e di continuare a realizzare tele dalle forme originali. “All’inizio della mia carriera era molto facile venire etichettata, quindi evitavo di usare la lingua dei segni nelle mie opere. Ma ora sono pronta!”, conclude.

Edges Of Sign Language si svolge presso la Somerset House, Londra, fino al 21 maggio 2023

Ella Slater vive a Londra e scrive di arte e cultura

Captioning The City (2021) ⓒ Lee Baxter; How Do You Hold Your Debt (2022), JTT NYC; Too Much Future (2017), Whitney Museum Of American Art ⓒ Ron Amstutz; The Star-Spangled Banner (Third Verse), (2020), François Ghebaly; All Day All Night ⓒ Reinis Lismanis. All: Christine Sun Kim; François Ghebaly, LA; White Space Beijing

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