In The Black Fantastic: oltre i limiti della razzializzazione del quotidiano
Ekow Eshun, curatore di In The Black Fantastic, la nuova mostra estiva presso la Hayward Gallery, ci parla del suo nuovo show che prende ispirazione da opere fantasiose e provocatorie per “affrontare le ingiustizie della società razzializzata evocando nuove audaci visioni delle possibilità per le persone nere”
Sono ormai diversi anni che seguo l’idea del Black Fantastic. Ne ho monitorato i progressi e l’ho visto fiorire nell’arte, nella musica, nel cinema e nella letteratura. Questa estate ho finalmente coronato la mia ricerca con una nuova mostra che ho curato per la Hayward Gallery di Londra. In The Black Fantastic è la prima importante mostra che riunisce artisti della diaspora africana le cui opere si rifanno alla mitologia e alla fantascienza per affrontare l’ingiustizia razziale ed esplorare realtà alternative. L’idea del Black Fantastic non descrive un movimento o una categoria rigida ma piuttosto un modo di vedere, condiviso da artisti che cercano di affrontare le ingiustizie della società contemporanea razzializzata evocando nuove prospettive sulle possibilità per le persone nere. Richiama, per esempio, le splendide immagini dorate dell’artista Lina Iris Viktor, che nelle sue opere attinge a diverse fonti tra cui i motivi dei tessuti, le pratiche spirituali e la mitologia dell’Africa. O l’arte di Ellen Gallagher, che affronta gli orrori della tratta atlantica degli schiavi attraverso dipinti ispirati a mitici regni subacquei abitati dagli antenati degli africani annegati durante il Middle Passage. Oltre all’arte visiva, la mostra include anche le spettacolari immagini del visual album Lemonade di Beyoncé o del film Black Panther, nonché i romanzi ipnotici di Toni Morrison e Octavia E Butler. In tutti questi esempi vediamo la cultura nera al massimo della sua potenza immaginativa e della sua ambizione artistica. Ma perché ho scelto di esplorare il Black Fantastic proprio adesso? Dopo tutto, la lunga storia di razzismo e intolleranza subita dalle persone nere nell’Occidente si presta come improbabile contesto per un’arte che rimanda al mito e alla favola, tanto più nell’era di George Floyd e del movimento BLM. A mio avviso, però, il fatto di sposare l’elemento fantastico non ha nulla a che vedere con la fuga dalla realtà, ma al contrario esprime un rifiuto di vivere entro i vincoli di un mondo che definisce le persone nere inferiori e aliene, offrendo invece un invito emozionante a superare i limiti della razzializzazione del quotidiano e adottare il fantastico come un veicolo di liberazione creativa e culturale. Il Black Fantastic è libertà. In The Black Fantastic, 29 giugno-18 settembre 2022 Ekow Eshun è uno scrittore, giornalista, presentatore, curatore ed ex direttore dell’Institute of Contemporary Arts. Il suo libro, In The Black Fantastic, accompagna la mostra presso la Hayward Gallery
